Attività gennaio – giugno 2001

 

 

Il corpo infranto: immaginario femminile nell’arte contemporanea

 

Quello del corpo infranto è un elemento che caratterizza l’arte femminile del XX secolo. All’affermarsi della donna nella società, alla sconfitta delle maggiori fonti di oppressione che hanno caratterizzato la storia femminile, fa riscontro una perdita di ruolo e il senso di lutto per le certezze del passato. La strada verso l'affermazione dei diritti femminili non si presenta, infatti, come un passaggio indolore dall'oppressione alla libertà, ma come un travaglio che induce le donne a ricercare nuovi confini della propria identità. E’ stato soprattutto il corpo a venire indagato e le artiste hanno manifestato questi fermenti in termini formali spesso scandalosi o provocatori, soprattutto nell’ambito delle performances dagli anni Sessanta in poi.

 

Angela Vettese, critico d’arte, è docente di Storia dell’Arte presso l’Università Bocconi di Milano e, dal 1995, curatrice del Corso Superiore di Arte Visiva della Fondazione Antonio Ratti di Como. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi: Capire l’arte contemporanea (Allemandi, Torino 1996), Artisti si diventa (Carocci, Roma 1998), Arti visive (con Gillo Dorfles, Ed. scolastiche Atlas, Bergamo 2000) e libri d’artista insieme a Stefano Arienti, Alighiero Boetti, Joseph Kosuth. Dal 1986 è critico d'arte per il supplemento Domenica de Il Sole 24 Ore. Ha collaborato a riviste specializzate e non (Flash Art, Domus, Abitare) e al Dizionario d’Arte Bompiani (1989), all’Enciclopedia Treccani, all’Enciclopedia Universale dell’Arte (2000). Ha redatto saggi per la Biennale di Venezia (1993 e 1997), per istituzioni italiane e straniere (Galleria d’Arte Moderna di Torino, Victoria and Albert Museum di Londra) ed ha curato numerose esposizioni tra cui la sezione della Biennale di Venezia dedicata a John Cage (Peggy Guggenheim Collection, 1993).

 

Singolo incontro:
17 gennaio 2001 ore 21.00
Costo: £. 30.000

 

 

 

Immagini dalla Preistoria

 

Percorrendo le grotte-santuari del Paleolitico scopriamo lentamente le radici della nostra modernità. L’uomo che dipinge o scolpisce in fondo alle grotte appartiene da un lato a un altro pianeta, ma dall’altro è attuale e moderno. Pur senza alcuna pretesa di dare risposte definitive è interessante confrontarsi psicologicamente con le immagini del Cro-Magnon perché forse ci danno una chiave originale per osservare alcuni archetipi fondanti la vita psichica: sesso, istinto, spirito, nascita e morte. Si tratta di modulare lo sguardo, di provare a vedere e a sentire come l'uomo del Paleolitico vedeva e sentiva. Può sembrare un’operazione assurda e scientificamente inconsistente, ma stranamente è la via che molti attuali ricercatori stanno percorrendo.

Daniele Ribola, analista junghiano diplomato allo C.G. Jung Institut di Zurigo nel 1978, vive e lavora a Lugano.

 

Singolo incontro:
31 gennaio 2001 ore 21.00
Costo : £. 30.000

 

 

Letteratura e psicanalisi

 

E’ possibile conciliare l’anelito alla libertà col bisogno di appartenenza? La solitudine creativa col bisogno di dialogo, di affetto e di apertura al mondo? L’azione con la riflessione? L’eros con il logos? Il ricordo col progetto? La soggettività con l’oggettività? Il processo individuativo, come Jung lo concepisce, implica proprio la capacità da parte della coscienza, di mantenersi su quel confine psichico che consente la percezione simultanea delle polarità esistenziali che sostanziano l’anima. Il processo artistico e quello psicoanalitico condividono questa intrinseca necessità: si tratta di trovare il ponte che riunisce il dentro col fuori, il sotto col sopra, il passato col futuro. L’immaginazione è fondamentale in questo processo. Nelle trame della psicologia analitica è possibile rintracciare il filo di senso e talora di metodo, che intreccia il fare artistico col processo individuativo, visti come forme di una medesima avventura spirituale e conoscitiva.

 

Carla Stroppa, psicologa, psicoterapeuta, membro del CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica), ha pubblicato saggi di psicologia analitica su riviste specializzate e libri collettanei. Responsabile del settore psicoanalitico della casa editrice Moretti & Vitali, dirige la collana Il tridente. Saggi.

 

Singolo incontro:
28 febbraio 2001 ore 21.00
Costo: £. 30.000

 

 

Eco e Narciso

 

Eco ama Narciso e il suo è un infelice amore; Narciso, desiderato da Eco, può amare solo se stesso e in maniera analogamente infelice. Ovidio nelle Metamorfosi intreccia il destino dell’una, farsi alito di vento che risuona, a quello dell’altro, divenire il fiore dell’oblio che apre ai mondi inferi. Un invito a leggere il poeta, accogliere le suggestioni di una storia, sentirne ed esplicitarne l’attualità e la funzione psichica. Che verità ci sussurrano i miti? Che cosa si intende per psicomitologia?

 

Sonia Giorgi, insegnante, psicoterapeuta, si dedica alla ricerca critica nel campo della letteratura, dell’immaginario e della psicologia del profondo, occupandosi in particolare di psicomitologia e della questione di genere. Ha pubblicato Goethe Illuminato (Archè, Milano 1989), in cui si indagano i legami fra lo scrittore tedesco, l’alchimia e gli insegnamenti esoterici.

 

Due incontri:
7, 21 marzo 2001 ore 21.00
Costo: £. 50.000

 

 

Il mistero greco delle Grazie

 

All'origine le tre dee erano meteore cadute dal cielo, erme che segnavano la via allo straniero, e inauguravano le convivenze tra tribù rivali. Partecipi del corteo di Afrodite, presiedono alla bellezza e all'ornamento, alla soglia e all'ospitalità, al transito tra il regno della vita e quello della morte.

 

Giulia Valerio, psicoterapeuta e psicanalista junghiana. E’ membro del Comitato direttivo del Circolo di Via Podgora e di LI.S.T.A. (Libera Scuola di Terapia Analitica) di Milano. E’ socia fondatrice e membro del direttivo di METIS, Centro di Ricerca e Formazione Permanente, di Verona e curatrice dei Quaderni di Metis. Vive e lavora a Verona.

 

Singolo incontro:
4 aprile 2001 ore 21.00
Costo: £. 30.000

 

 

Pelle d'asino (fiaba di Charles Perrault)

 

Leggeremo la fiaba e ne accoglieremo le emozioni; potrà seguire una riflessione sui sentimenti suscitati e sulle tematiche  che essa suggerisce ma, sicuramente, la maggior parte del tempo disponibile sarà dedicata al fare. Con l'uso di tecniche diverse: colori, creta, sabbia, teatrino, collages, gioco dei mutamenti colorati, ci inoltreremo in questa esperienza che, nella sua valenza personale e di gruppo, rende possibile il contatto con la propria creatività e i contenuti profondi della psiche. La documentazione fotografica dei lavori eseguiti sarà osservata e discussa nell'incontro finale.

 

Silva Cavalli Felci ha iniziato la sua attività espositiva nel 1975 (testo Elda Fezzi). Ha presentato con regolarità il proprio lavoro tenendo mostre in luoghi pubblici e privati. Nel 1995 ha allestito una personale patrocinata dal Comune di Bergamo nel Chiostro minore di Sant'Agostino (testo Marco Lorandi). Ha partecipato su invito alla mostra Maestri e Allievi - 200 anni della Accademia Carrara (1996) ed a Onori di casa - artisti bergamaschi per l'ALER (2000).

Inoltre, ha ideato soggetto e bozzetti per scene e costumi del balletto La rosa del deserto, partitura di Massimiliano Messieri (1990-91). Suoi trittici accompagnano i componimenti poetici di Rina Sara Virgillito (L'albero di luce, El Bagatt 1994). Del 1999 e 2000 sono due edizioni Pulcinoelefante (Osnago) con poesie di Sergio Romanelli. Nel corso degli anni ha confermato il proprio interesse per la psicologia del profondo attraverso l'esperienza della sand-play therapy e la partecipazione a seminari di arte-terapia. Da alcuni anni anima un laboratorio di attività espressiva.

 

Quattro incontri:
sabato 17, 31 marzo, 7, 21 aprile 2001
ore 10.00 -12.30.
Costo: £. 120.000

Per iscrizione e ulteriori informazioni
si prega di telefonare allo 035 - 257274

 

 

La Melancholia di Dürer
Il tema della Melancholia nell’età moderna

 

Il tema della Melancholia è presente nella letteratura, nella filosofia, nella medicina e nell’arte antica. Il XXX problema di Aristotele. La Melancholia nell’età medievale. Ma nel Rinascimento l’artista melanconico, attraverso lo stato di depressione, realizza un modello di genialità creativa e di positività nuovo rispetto all’arte antica e medievale.

 

Marco Lorandi è docente di Storia dell’Arte all’Università di Bergamo. Fra le sue numerose pubblicazioni citiamo: Studi sul simbolismo europeo (Electa, FMR, Sellerio), Il Novecento con Rossana Bossaglia (Feltrinelli, Electa), Il Premio Bergamo (Electa), studi sulla scultura fantoniana, studi su Alberto Martini, Il mito di Ulisse nella pittura a fresco del Cinquecento italiano (Jaka Book), e il recentissimo Dalla tradizione alla tradizione. La pittura della reiberizzazione 1874 – 1945 (Mauro Baroni). Si è dedicato a studi sulla fisiognomica; si è occupato e si occupa attivamente di arte contemporanea.

Due incontri:
2, 9 maggio 2001 ore 21.00
Costo: £. 50.000

 

 

La Melencolia I di Dürer e le figure della depressione

 

La Melencolia I di Dürer, emblema alchemico dell’umor nero, è capace, oggi, di raffigurare per noi il malessere depressivo. Nell’immagine, la luce che apre alla curva dell’arcobaleno è oltre la prospettiva attingibile dallo sguardo della Donna, possente e alata, che misura e medita in primo piano. Osservare gli oggetti che occupano lo spazio, immaginare un percorso che avvicini all’orizzonte aperto: dalla depressione come prigione di sofferenza alla accettazione della solitudine, della privazione, del silenzio, momenti neri di fatica ma gravidi di attese.

 

Sonia Giorgi, insegnante, psicoterapeuta, si dedica alla ricerca critica nel campo della letteratura, dell’immaginario e della psicologia del profondo, occupandosi in particolare di psicomitologia e della questione di genere. Ha pubblicato Goethe Illuminato (Archè, Milano 1989), in cui si indagano i legami fra lo scrittore tedesco, l’alchimia e gli insegnamenti esoterici.

Singolo incontro:
16 maggio 2001 ore 21.00
Costo: £. 30.000

 

 

Stati alterati di coscienza

 

Quando le coordinate del tempo e dello spazio vengono meno: dalla follia all'estasi.

 

Marco Gay, analista junghiano, laureato in filosofia, formato allo Jung Institut di Zurigo, ha lavorato per sei anni alla clinica Zurichberg. E’ presidente di METIS, Centro di Ricerca e Formazione Permanente, a Verona e fondatore della scuola di formazione psicoterapeutica LI.S.T.A. (Libera Scuola di Terapia Analitica) di Milano. Ha fondato la rivista La pratica analitica e diretto Immediati dintorni. Oltre a numerosi saggi, è autore del volume La relazione analitica. Da Asclepio a Don Giovanni (red ed.). Vive e lavora a Verona.

 

Due incontri:
30 maggio, 6 giugno 2001 ore 21.00
Costo: £. 50.000

 

 

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